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Canale di Otranto, un film per ricordare

Data: 13/04/2013
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Proiezione del film “Anija – La Nave” del regista albanese Roland Sejko, presentato in questi giorni al Festival del Cinema Europeo di Lecce per i ragazzi dell'albelghiero di Otranto

A pochi giorni dalla ricorrenza dell’affondamento della Kater I Rades, avvenuta nel canale di Otranto il 28 marzo 1997, Integra Onlus ricorda l’epopea della migrazione albanese sulle coste italiane organizzando, sabato 13 aprile alle  9, in collaborazione con l’IPSSEOA di Otranto e con il Palramento della legalità Puglia, la proiezione del film “Anija – La Nave” del regista albanese Roland Sejko, presentato in questi giorni al Festival del Cinema Europeo di Lecce.

Un tema particolarmente caro a Integra che nel 2011, a vent’anni dai primi sbarchi, ha voluto raccogliere in una grande mostra, “IntegrAzione…”, gli scatti straordinari del fotoreporter Vittorio Arcieri veri e propri documenti storici di quella vicenda. L’iniziativa, che si terrà presso l’aula magna dell’IPSSEOA (Istituto Alberghiero) alla presenza del regista Roland Sejko, della Presidente dell’associazione delle vittime della Kater I Rades Shpetime Calaj, del Dirigente dell’IPSSEOA Luigi Martano, della Presidente di Integra Onlus Klodiana Cuka, del Consigliere regionale Saverio Congedo, di Pierpaolo Tondo Presidente del Parlamento della Legalità Puglia, del Senatore Francesco Bruni, del Sindaco di Otranto Luciano Cariddi, rappresenta un’opportunità importante, soprattutto per i giovani, per approfondire una vicenda che ha segnato profondamente la storia di due terre e di due popoli e che offre spunti di riflessione di grande attualità.

Il documentario,  prodotto da CinecittaLuce, racconta infatti, in modo mirabile, attraverso la voce e i volti dei protagonisti di quei viaggi straordinari fatti spesso su imbarcazioni mal messe e su mezzi di fortuna, gli antefatti socio-politici che hanno deviato il naturale corso della vita di migliaia di giovani albanesi: l'assenza totale di libertà d'espressione, la disparità di genere, le accuse infondate di tradimento politico (e la condanna a morte) o la costrittiva devozione ad Hoxha, personaggio di spicco della politica del paese per oltre quarant'anni. Un popolo giovane ma senza più desideri, destinato a subire e a reprimere la propria libertà di scelta: un'intera generazione destinata a diventare "un'ombra di se stessa" e con un unico desiderio, come afferma lo stesso regista Sejko, “quello di scappare senza conoscere dove si stesse andando e cosa ci fosse dall’altra parte, ma fuggire in cerca della libertà di pensiero e, soprattutto, di parola”.

Integra Onlus, si impegnerà nell’occasione a realizzare e a donare al Comune di Otranto la targa da affiggere al Monumento grazie anche al supporto del duo artistico “Scafisti Scafati”, composto da Arta Ngucaj e Ben Bequiraj, nati a Valona e da sempre impegnati accanto alle famiglie delle vittime per il recupero del relitto e per la sua restituzione alla città di Valona.


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