Le diverse dimensioni della discriminazione
Data:
09/06/2012Categoria: Altri Eventi
A Trani una Conferenza europea il 9 giugno per discutere delle discriminazioni nel mondo del lavoro. Partecipa, tra gli altri, il ministro Elsa Fornero
Nel lavoro, il divario tra uomo e donna è in media del 37 per cento. Cioè, se lo stipendio di un uomo è 100, il suo equivalente di genere femminile guadagna 63. Sono tra i numeri di una ricerca della Fondazione Debenedetti che sarà presentata a Trani il 9 giugno alla Conferenza europea su "Le diverse dimensioni della discriminazione".
I dati sono ricavati da un campione di 30 mila laureati e che si sono diplomati in 13 licei classici e scientifici milanesi fra il 1985 e il 2005. In realtà il rapporto rivela molto altro. Se per tutti in Italia è difficile trovare lavoro, maggiormente lo è per le persone omosessuali perchè in questo caso le difficoltà aumentano del 30%: l“Italia si conferma un paese a forte discriminazione. Eleonora Patacchini, Giuseppe Ragusa e Yves Zenou, autori de "Dimensioni inesplorate della discriminazione in Europa: religione, omosessualità e aspetto fisico", hanno inviato nel periodo gennaio-febbraio 2012 a centinaia di aziende che offrivano lavoro a Milano e a Roma attraverso i siti web Monster e Job Rapido, 2.320 curricula "falsi". Sette profili professionali: impiegato amministrativo, impiegato contabile, operatore di call center, receptionist, addetto alle vendite, segretario e commesso.
"A differenza del sesso di una persona - spiegano gli autori dell'indagine - le preferenze sessuali non sono una caratteristica di facile e diretta osservazione. Così, per distinguere i candidati con una presunta identità omosessuale, ad alcuni dei curricula è stato inserito uno stage lavorativo presso note associazioni di difesa e patrocinio dei diritti delle persone omosessuali (quali, ad esempio, ArciGay, ArciLesbica, etc.). Al resto dei candidati è stato invece associato uno stage presso un'associazione culturale generica o in azienda". "Se confrontati con i maschi eterosessuali, gli uomini omosessuali hanno il 30% in meno di probabilità di essere richiamati per un colloquio continuano gli autori. Le donne eterosessuali e omosessuali, invece, non mostrano significative differenze nei tassi di richiamata".
Di tutto questo si discuterà il prossimo
9 giugno presso il Castello di Trani dalle 9 alle 18.30 alla presenza di importanti e illustri ospiti con cui commentare i dati. Dal ministro al Welfare e Pari opportunità, Elsa Fornero, al presidente della Fondazione Carlo De Benedetti, a Tito Boeri, all“assessore regionale al Wefare Elena Gentile, a illustri docenti provenienti da varie università europee.
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